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Pop Story - Libro per ragazzi

Un libro per ragazzi

Negli ultimi mesi, come alcuni di voi sapranno, ho promosso il mio libro “Il giorno in cui seguimmo le api”, in crowdfunding per la casa editrice bookabook.

Nel farlo, ho utilizzato i social per raccontare il libro, i suoi personaggi, la sua ispirazione e tutto il progetto che è nato da questo libro. Molto spesso, ho descritto il romanzo come “un libro per ragazzi”, oppure ho spiegato che l’intero progetto è “dedicato ai ragazzi”.

Mi è capitato di ricevere diversi commenti e messaggi di persone che chiedevano se il libro fosse solo per maschi o anche per femmine, con alcune osservazioni sul fatto che sarebbe stato più corretto parlare di “ragazze e ragazzi”. Questo mi ha fatto molto riflettere.

Abbiamo davvero bisogno di specificare così tanto il genere delle persone a cui ci rivolgiamo? Dovrei davvero parlare di un libro per ragazze e per ragazzi?

Ci ho riflettuto perché sono molto sensibile a questo tema, da almeno due punti di vista. Il primo, più scontato, riguarda l’importanza di valorizzare la possibilità di bambine e ragazze di crescere con tutte le opportunità che vengono offerte ai loro coetanei maschi. Il secondo, più legato al mio mestiere di scrivere, riguarda invece l’importanza che le parole ricoprono nella costruzione di un pensiero.

E quindi, proprio io che scelgo con attenzione ogni parola perché abbia il giusto peso, proprio io sono scivolata su una tale leggerezza?

Ci ho riflettuto e ho concluso che non c’è stata alcuna leggerezza, ma che ribadisco il mio pensiero: questo è un libro per ragazzi. Non per maschi, ma per ragazzi in termini generali, maschi e femmine che siano.

La lingua italiana, che ci piaccia o no, utilizza il maschile sia quando vuole indicare soggetti di genere maschile, sia quando vuole indicare l’insieme di soggetti di genere maschile e femminile. Perché avrei dovuto forzare questa regola e specificare “ragazze e ragazzi”? Perché dovrei sentire la necessità di sottolineare “anche per le ragazze”?

Ecco come la penso, senza ulteriori giri di parole.
I libri sono per tutti quelli che hanno voglia di leggerli. Mai nella mia vita, e sottolineo mai, soprattutto da ragazzina, mi sono chiesta se un libro fosse per maschi o per femmine, ma mi sono semplicemente chiesta se valesse la pena di leggerlo. Ho letto di tutto, da Piccole donne a Pirandello, dai miei primi libri di fantascienza alle favole dei fratelli Grimm (non ho dormito per parecchio tempo a causa loro). Nessun libro mi ha mai fatto sentire esclusa. Nessun libro mi ha mai fatto sorgere la domanda: sarà adatto anche a me, oppure solo ai maschi? Mai.

I libri sono uno spazio di libertà e di inclusione. Definire e specificare che sono anche per ragazze, significa ancora una volta ipotizzare che le ragazze debbano essere tutelate, stimolate perché si sentano coinvolte, chiamate in causa e incluse.

Le ragazze sono molto più sveglie di come le pensiamo. Non hanno bisogno di tutto questo. A mio parere (e potrei ovviamente sbagliarmi) hanno bisogno di normalità, di non sentire ogni volta sottolineato il fatto che una situazione o un’occasione sia aperta anche a loro, perché hanno bisogno di darlo per scontato.

Ecco, se io non specifico che il libro è anche per le ragazze, se ne parlo semplicemente come un “libro per ragazzi”, lo faccio perché voglio dare per scontato che sia per tutti i ragazzi, maschi e femmine. Assegno a questo fatto una normalità di cui credo ci sia bisogno.

Dirò di più: ritengo sia molto più importante che i personaggi di cui parlo esprimano in pieno questi valori. E infatti al centro della mia storia c’è Tommaso e i suoi amici, tra cui spicca Stefania, un personaggio che amo molto perché intelligente, sensibile e ironica. Stefania vive l’avventura in mezzo a loro, senza che ci sia alcuna differenza, senza che nessuno di loro ponga l’attenzione sul fatto che sia una femmina.

Non ho la soluzione a questo problema, che per me rimane estremamente aperto e delicato, quindi non so se la mia posizione sia davvero la migliore. Ma sono davvero convinta che per quanto le parole siano importanti, i fatti lo sono ancora di più e le parole li devono raccontare. In questo libro non esiste differenza tra maschi e femmine, sono tutti uguali nella loro voglia di scoprire il mondo e di essere amici, quindi non sento alcuna necessità di sottolineare le loro differenze, perché mi sta molto più a cuore sottolineare il forte legame che li unisce.


Photo by Max Goncharov on Unsplash

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