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Nebbia Gialla 2023

Febbraio è il mese del Nebbia Gialla. Mi studio il programma, mi scrivo nei giorni precedenti con il mio amico timido che mi porta sempre in avanscoperta. E poi là trovo altri amici che non vedevo da un po’, ascolto autori che amo e ne scopro altri che amerò di sicuro.

Il Nebbia Gialla del 2022 è stato per me speciale per due motivi: il pranzo allo stesso tavolo con Carlo Lucarelli e la finale per i racconti inediti che mi ha portato sul palco a settembre. Tutto incredibile, emozionante, meraviglioso.

Quest’anno, non potrò certo superare l’esperienza dell’anno passato, mi sono detta.

Ho conosciuto Barbara Perna, una donna incredibile prima ancora che una brillante scrittrice. Ho scoperto Massimo Cotto scrittore, che non conoscevo davvero perché ne apprezzavo solo le doti di giornalista musicale. Ho fatto colazione nel tavolo in fianco di Maurizio De Giovanni, che ha sempre un sorriso per tutti e tantissima energia che distribuisce con grande generosità.

Ho cenato con Lillo Garlisi, il fondatore della casa editrice Laurana, che non è cosa da poco perché ascoltarlo è sempre una meraviglia.

E poi ho rivisto Paolo Roversi e Paolo Regina, miei amati docenti di scrittura creativa. Ho assistito alla prima presentazione ufficiale di Ferdinando Pastori e Cristina Aicardi e del loro “Dolce da morire”. Insomma, la felicità.

Detto così, sembra quasi che si tratti banalmente di un evento quasi mondano, dove puoi dire “ho conosciuto uno scrittore”. Fosse così, poco mi importerebbe. Con gli scrittori al Nebbia Gialla puoi parlare, puoi raccogliere i loro racconti, ascoltare la loro esperienza, ricevere anche dei consigli. E poi scoprire nuovi libri, vedere un po’ cosa sta succedendo ai personaggi che, nella serialità, quasi diventano amici.

Il Nebbia Gialla è tutto questo e molto altro. Sì, perché ci sono anche i ravioli di zucca, che non è mica poco.

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